Il film
L’ALTRO FELLINI
di Stefano Bisulli e Roberto Naccari
2013 – HD -1×68′ – 1×52′
distribuzione
WINDROSE
Festivals e Premi
Anteprima mondiale al Festival del Cinema di Roma 2013
Credits
Italia, 2013, HD – 68 mins.
genere
Cinema e Arte, Biografia
diretto da
Stefano Bisulli e Roberto Naccari
prodotto da
Paolo Pallavidino – EiE film
e Giusi Santoro – POPCult
distribuito da
WINDROSE
Fotografia
Andrea Dalpian
Musiche
Marco Mantovani
Montaggio
Stefano Bisulli
Grafica effetti
Enrico Corallo
Post-produzione audio
Fulvio Mennella
Narrato da
Silvio Castiglioni
Due fratelli uniti dallo stesso sogno, il Cinema e divisi dallo stesso cognome.
Federico Fellini è il cineasta più conosciuto del mondo. Quello che di Federico pochi sanno è che aveva un fratello, Riccardo, anche lui regista. Quello che nessuno sa e su cui non si era mai indagato è il complicato rapporto che li ha uniti e divisi, per tutta la vita.
Federico e Riccardo Fellini nascono a Rimini all’inizio degli anni venti. Cresciuti nell’Italia fascista e stanchi di una realtà chiusa e priva di sbocchi, appena ne hanno la possibilità partono per Roma all’inseguimento dei propri sogni. Federico ambisce a diventare giornalista mentre Riccardo vuole diventare cantante. Ma nella Roma della neonata Cinecittà vengono entrambi a contatto con il cinema, uno come sceneggiatore e l’altro come attore. Mentre la carriera di Federico lo porta in breve tempo a bruciare le tappe diventando uno dei principali sceneggiatori del neorealismo italiano, Riccardo è costretto, a causa di un matrimonio sfortunato, ad abbandonare rapidamente la carriera cinematografica. È Federico che all’inizio degli anni cinquanta, passato nel frattempo alla regia, offre al fratello l’occasione di ritornare sul set affidandogli un ruolo da protagonista nel film I vitelloni. Il film è un grande successo che lancia definitivamente la carriera di Federico e dà modo a Riccardo di tornare a fare l’attore.
Ma Riccardo coltiva l’ambizione di esordire a sua volta alla regia e l’opportunità si concretizza all’inizio degli anni sessanta con la realizzazione di Storie sulla sabbia, un film che verrà accolto freddamente al festival di Venezia del 1963 e che sarà all’origine di una lacerante rottura tra i due fratelli. Motivo dello scontro è la richiesta di Federico di rinunciare a utilizzare il cognome Fellini per firmare il film. Il rifiuto di Riccardo provoca un progressivo e lacerante allontanamento dei fratelli.
Negli anni seguenti Riccardo tenta ripetutamente di dar seguito alla sua carriera di regista, ma trova le porte del mondo del cinema sbarrate.
Dopo anni di delusioni e difficoltà economiche, Riccardo attraverso la televisione intraprende una carriera di documentarista. Lavori come Zoo folle e Quegli animali degli italiani, animati da uno spirito da animalista ante litteram, riscuotono un discreto successo, consolidando la sua reputazione di autore televisivo.
Riccardo però non ha mai abbandonato la speranza di tornare al cinema e verso al metà degli anni ottanta sembrano crearsi le condizioni perché possa realizzare il suo secondo film, Stella cavalla da circo; questa volta, però, le difficoltà sono di altra natura perché Riccardo contrae una malattia misteriosa. Dopo anni di distacco Federico si riavvicina al fratello malato e spende il suo nome contattando luminari e specialisti. Ma ogni intervento risulta vano e nel marzo del 1991 Riccardo muore. Due anni dopo anche Federico si ammala e per una bizzarra coincidenza viene ricoverato nella stessa stanza in cui è deceduto il fratello.
NOTE DI REGIA
Riccardo Fellini è un personaggio pressoché sconosciuto al pubblico, la cui vicenda umana e professionale, che si è lungamente intrecciata con quella di Federico, era completamente da riportare a galla. Siamo incappati casualmente nella sua storia e subito siamo rimasti affascinati da questo perfetto perdente, un personaggio costretto a sperimentare un confronto impossibile con un fratello troppo geniale.
Nel corso della nostra indagine siamo rimasti folgorati dalle pagine del libro dei sogni in cui compariva Riccardo. La constatazione di quanto a lungo l’ombra del fratello abbia ossessionato i sogni di Federico e la violenza delle sue reazioni ci ha sorpreso. Era quello il cuore della nostra storia, le fragilità inaspettate di Federico, quel vago senso di inferiorità seppellito nel lontano tempo dell’infanzia.