Il film
FONDERIA39
di Nico Guidetti
2017 – 1×96’ oppure 1×52’– HD colore
Festivals e Premi:
Selezione Ufficiale Biografilm Festival 2017
Menzione Speciale Madrid Art Film Festival 2017
Credits
regia
Nico Guidetti
Soggetto
Jeris Fochi
Nico Guidetti
Sceneggiatura
Nico Guidetti
Fotografia
Nico Guidetti
Sebastian Corradi
Nello Chiari
Montaggio
Nico Guidetti
Giusi Santoro
Color Correction
Andrea Dalpian
Sound design
Riccardo Nanni
con al partecipazione di
Fondazione Nazionale della Danza
Compagnia Aterballetto
Prodotto da
MEDIAVISION
in collaborazione con
POPCULT
Con il sostegno di
REGIONE EMILIA-ROMAGNA FILM COMMISSION
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Arte come passione, rigore e dedizione: dietro le quinte della più importante compagnia di danza contemporanea italiana
Il film porta lo spettatore all’interno del cuore pulsante di Aterballetto, la più importante compagnia italiana di danza contemporanea, in quella fucina creativa dall’emblematico nome di Fonderia39, nata dal pregevole recupero architettonico di una fonderia, appunto, situata ai margini del centro storico della città di Reggio Emilia. Particolarità dell’edificio è la sua doppia faccia: solare e luminosa di giorno, misteriosa ed affascinante la sera. I nomi delle tre sale prova – sala Fucina, sala Fusione e sala Formatura – mantengono un ideale legame tra la precedente e la nuova destinazione dell’edificio: anche nella coreografia i movimenti devono essere forgiati, fusi e “formati” per dar vita alla danza. Nel film va in scena questo processo creativo, il prender forma, colore e suono che sta alla base di qualsiasi opera d’arte. Nel caso della danza, quest’opera è fatta di corpi, che da uno stato iniziale di caos disgregato, materia informe, arrivano a organizzarsi secondo un ordine ben preciso, elaborato dal coreografo e di cui ogni danzatore diventa un segno, un colore, una linea.
La compagnia Aterballetto è oggi un esempio di ensemble internazionale, formato da ballerini provenienti da tutto il mondo. Così è anche la vocazione della compagnia, spesso impegnata in trasferte fuori dall’Italia.
DICHIARAZIONE DELL’AUTORE
Il desiderio di realizzare un film su Aterballetto nasce da una frequentazione ormai decennale della compagnia, per la quale Mediavision documenta da anni le nuove creazioni. Pur non avendo alcuna nozione tecnica sulla danza (sono infatti assolutamente negato per qualsiasi tipo di ballo, consapevolezza maturata fortunatamente sin dai primi anni di infanzia), sono sempre stato affascinato dal processo creativo che sta alla base della creazione di una coreografia. Processo molto simile a qualsiasi altra forma d’arte, compreso il cinema: c’è la costante ricerca di un ritmo, di uno sguardo, di un sapore, che l’autore (come il coreografo) cerca di trasmettere allo spettatore. Da qui la scelta, per Fonderia39, di collocare il punto di ripresa dietro le quinte: per mostrare i diversi aspetti creativi, ma anche tecnici, organizzativi (e, perché no, burocratici) del fare arte, un fare che è frutto di fatica, entusiasmo, sconforto, compromessi, intuizioni, rigore, efficienza. In una parola di lavoro.
E avere l’opportunità di raccontare tutto questo tra le mura di uno storico edificio industriale di una città che, da sempre, è stata un importante centro produttivo (soprattutto in ambito tessile e metalmeccanico), ha per me un valore simbolico fortissimo.
Perché il documentario?
Ci sono storie che non possono rimanere nascoste o sconosciute, storie che vanno restituite al mondo senza filtri o finzioni. Sono storie che trasudano di poesia e che davanti all’occhio curioso dell’obiettivo stuzzicano la nostra creatività. Ed è lì che entriamo in azione: con passione da artigiano cominciamo un attento e meticoloso lavoro di esplorazione fino a dare forma a quelli che noi consideriamo documentari pop-creativi, perché dentro è possibile riconoscere la nostra anima e il nostro modo di raccontare. Molti dei documentari che realizziamo sono documentari di osservazione, lo spettatore che guarda può scoprire infatti realtà a cui altrimenti non potrebbe mai accedere.
Visivamente si ha l’impressione di entrare a contatto direttamente con mondi sconosciuti che si raccontano attraverso lo sguardo discreto delle nostre telecamere. La realtà che viviamo è composta da infiniti mondi e a noi piace esplorarli sotto ogni sfaccettatura. Non ci interessa guardare esteriormente, vogliamo conoscere fino in fondo, fino a innescare quella misteriosa corrispondenza tra noi e ciò che raccontiamo. Con anima, con passione. Oggi come il primo giorno. Le produzione POPCult hanno raggiunto un vasto pubblico televisivo internazionale e hanno incontrato gli spettatori dei circuiti di cinema d’essai di tutto il mondo.