Il film
SABOTATORI
di Nico Guidetti e Matthias Durchfeld
Documentary 70’ – color
Festivals e Premi
2015 Parma Film Festival – Cinema, Storia e Memoria dalla Grande Guerra alla Liberazione
Parma (Italia), 8 – 19 ottobre
2015 – Modena viaemili@docfest
Modena (Italia), 5 – 8 novembre
Organizza una proiezione, scrivi a
popcultdocs@gmail.com
Credits
Doc 70′ – color
regia
Nico Guidetti
Soggetto
Nico Guidetti
Matthias Durchfeld
Sceneggiatura
Nico Guidetti
Giusi Santoro
Matthias Durchfeld
Prodotto da
MEDIAVISION
in collaborazione con
POPCULT
ISTORECO
Con il sostegno di
EMILIA ROMAGNA FILM COMMISSION
Produttore esecutivo
Jeris Fochi
Fotografia
Nico Guidetti
Roberto Zampa
Montaggio
Nico Guidetti
Giusi Santoro
Musiche originali composte ed eseguite da
Stefano Cavazzini
Edizioni musicali
Argilmusic
Musiche aggiunte
Banda di Quartiere
Violini di Santa Vittoria
Suono in presa diretta
Riccardo Nanni
Color correction
Andrea Dalpian
Comunicazione e ufficio stampa
Valeria La Pietra
More info
Facebook
https://www.facebook.com/sabotatori
Crowdfunding del film
it.ulule.com/sabotatori
Altri progetti POPCult
prodotti con il crowdfunding
https://www.popcultdocs.com/noi/crowdfunding
Un sentiero nel bosco, il silenzio. La luce del sole tra i rami e le foglie degli alberi. Prima lontano, quasi impercettibile, poi sempre più presente. E’ un rumore di passi, di respiri affannati, di voci basse.
Nel 1993 si tenne la prima edizione dei “Sentieri Partigiani” che sarebbero divenuti poi un appuntamento annuale fisso sui monti dell’appennino reggiano in Italia. Da allora ogni anno questa camminata, organizzata da Istoreco (Istituto storico per la Resistenza di Reggio Emilia), raccoglie un successo sempre maggiore.
Solo tornando sui luoghi di queste storie si può comprendere quel desiderio di giustizia che ha spinto i partigiani a combattere. Ascoltare i luoghi per capire la scelta di divenire partigiano, le sofferenze che essa ha comportato, la paura della morte, le speranze di un futuro diverso, fatto di uguaglianza. Un sogno da costruire con la forza della ragione e della solidarietà che nasceva da un gruppo di uomini e donne liberi.
Il film, in particolare, racconta la storia di Fernando Cavazzini, anziano ex partigiano di Reggio Emilia, capo della Squadra Sabotatori Demonio con il nome di battaglia Toni, da sempre uno dei testimoni più importanti dei “Sentieri Partigiani”. La sua storia si intreccia poi con quella di altri “sabotatori”: Tanja, ragazza di Amburgo, educatrice impegnata politicamente nel sociale, che vive in un progetto di casa collettiva e viene ogni anno in Italia per partecipare ai sentieri. Poi ancora Steffen, trentenne di Pirna, vicino a Dresda, una delle roccaforti dei gruppi neonazisti tedeschi, dove ha fondato più di dieci anni fa l’associazione culturale Akubiz, che raccoglie giovani impegnati in numerose iniziative culturali antirazziste e antifasciste; anche lui, da anni, è assiduo frequentatore dei Sentieri Partigiani in Italia. E infine Stefano, che vive in una banlieu alle porte di Parigi e qui porta avanti la sua attività di musicista “impegnato”.
Le loro storie si intrecceranno sull’appennino reggiano, partecipando all’iniziativa dei sentieri partigiani e incontrando alcuni di quegli anziani testimoni. Sarà uno scambio reciproco che si muove tra vari paesi europei, tra passato e presente.
Sabotatori è stato realizzato grazie a diversi sostenitori che con il loro contributo alla campagna di crowdfunding www.ulule.com/sabotatori hanno reso possibile la distribuzione del film
NOTE DI REGIA
Il progetto è nato da due bisogni diversi: il primo era l’urgenza di raccontare l’antifascismo che verrà, quando, per ovvie ragioni anagrafiche, non ci saranno più i testimoni viventi della lotta partigiana, gli uomini e le donne che ne sono stati protagonisti. Il secondo era la voglia di raccontare l’esperienza dei Sentieri Partigiani, un appuntamento annuale organizzato a settembre e in cui un centinaio di partecipanti di tutte le età (molti i giovani) per quattro giorni percorre i sentieri dell’appennino reggiano battuti, tra la fine del 1943 e il 1945, dalle brigate partigiane, incontrando, come testimoni, alcuni dei protagonisti di allora.
La particolarità dei Sentieri Partigiani è che gran parte dei partecipanti (ogni anno numerosissimi) viene dalla Germania o dall’Austria, mentre sono assai pochi gli italiani. Il che, a pensarci, rappresenta quasi un paradosso temporale della Storia: i nipoti di soldati che un tempo vennero su questi sentieri per combattere i partigiani, oggi tornano qui per ascoltare questi ultimi, conoscere le loro storie e rispecchiarsi nei loro valori. Da questa peculiarità è nata la struttura stessa del film e la necessità che avesse un respiro europeo.
Il film si muove infatti tra la Germania, l’Italia e la Francia e la storia si svolge nell’arco di un’estate, tra il giugno e il settembre 2013, a 70 anni esatti da quando i primi partigiani, nel settembre ’43, cominciarono a organizzarsi in bande sull’appennino. La storia e i personaggi che il film racconta hanno in sé un forte valore simbolico, che si rispecchia nel titolo stesso, frutto di infinite riflessioni e ripensamenti.
La parola sabotatori indica sia (storicamente) i partigiani come Toni, che operavano (attraverso gli esplosivi) per “sabotare” concretamente le operazioni di fascisti e nazisti; sia (metaforicamente) chi come Tanja, Steffen e, a modo suo, anche Stefano traduce nella propria attività quotidiana un’idea di “sabotaggio” nei confronti di tutto ciò che oggi, in questa società, non rispecchia più quei valori di uguaglianza, democrazia e partecipazione, per cui lottarono e morirono i partigiani di allora.
L’Antifascismo nacque proprio come sentimento comune e popolare, come sogno collettivo di felicità e di libertà che nessun tipo di fascismo poteva né potrà mai ostacolare.
Sabotatori si interroga su questa continuità tra l’Antifascismo di ieri e di oggi. Una continuità che, a nostro avviso, esiste ed è tangibile. Mutano di certo i contesti, cambiano le esperienze personali di ognuno, eppure ci sono legami intimi e valori comuni che vanno al di là degli eventi storici. E anzi, è proprio questo cambiamento che dà continuità a certi sentimenti e permette di riconoscere con certezza la radice profonda dell’Antifascismo e la Bellezza di queste strane storie…di ieri e di oggi.